martedì 2 agosto 2016

"Un pensiero al giorno" 128 - "La grande fregatura"

"Un pensiero al giorno"

128 - "La grande fregatura"

La fregatura dell'uomo (e insieme la sua grandezza) sta nel fatto che egli desidera. Cos'è in sostanza il desiderio? È voler essere altrove, nel tempo e nello spazio. Ma ancor più intensamente, forse, è voler essere un altro, diverso da ciò che si è, con opportunità al momento non presenti né disponibili.

Ogni tanto mi piacerebbe essere sasso, per evitare tutto ciò. Che doppia fregatura poi sarebbe se, divenuto sasso, scoprissi che pure il sasso ha desideri.

Ma fidandoci dell'ipotesi più plausibile, mettiamo che un sasso non abbia volontà, né di essere altro, né di stare altrove.

Nel mio stato di sasso, mi godrei semplicemente lo stato di sasso, senza per altro sapere di esserlo (si spera...anche se sul momento, dimorando tuttora nel mio stato umano, non è che non colga la contraddizione).

Ci sarebbe poi da sperare anche in circostanze difficili. Ossia, che nei paraggi non ci fossero delle sasse (le femmine del sasso). Dico circostanze difficili, perché i sassi hanno spesso attorno loro simili, e che fra questi ci possa essere una sassa, è la cosa più probabile del mondo.

Dunque, partirei già svantaggio, come sasso. Sarei un sasso sperante (di non aver sasse intorno) il che contraddirebbe e minerebbe fortemente la mia natura stessa di sasso.

Posto dunque che qualche sassa ci sarebbe e posta la mia difettosità di partenza (in qualità di sasso speranzoso), con la mia solita fortuna, finirei per innamorarmi di una sassa. Non per forza la più carina. Ma una sassa che capirei essermi subito cara.

Ed ecco combinato il guaio. Dopo aver messo in moto tutto questo ambaradan con lo scopo di non desiderare, mi ritroverei a essere l'unico sasso innamorato nell'intero universo.

Desidererei allora più forte di quanto mai fatto quando ero uomo. Anelerei a fondermi con la mia sassa, a diventare un sasso solo con lei, ad annullarmi in lei.

Però poche cose sono meno compenetrabili di due sassi, forse sul piano spirituale, ancor più che su quello fisico. E poi, la mia sassa sì che avrebbe un cuore di sasso (e come potrei pretendere diversamente?).

Mi ritroverei allora sasso, messo ancor peggio da dove ero partito, essendo da principio uomo. Ora sarei non solo sasso, ma un sasso che rimpiange l'esser stato uomo.

Cosa fare a questo punto? Sperare nel passaggio di una schiacciasassi? Ma no, ancora con queste speranze, ecco che ci risiamo...non ero forse divenuto sasso per non sperare più nulla?!?!?!

Che frana, come sasso...ah, giusto, trovato! Ecco la soluzione: rimarrebbe l'eventualità di aggregarsi a una frana, in modo che, nel bailamme del conglomerato franoso, in qualche modo mi ritroverei fuso con l'adorata sassa.

Ma anche qui...quando mai? Mi scordo forse di essere un sasso di pianura? Hai voglia, a sperare in una frana, su un terreno con zero percento d'inclinazione.

Alla fine, non sapendo più a quale Sasso votarmi, non mi rimarrebbe altro che stare lì, lasciarmi scorrere addosso la pioggia e il sole, che qualcosa prima o poi succederà.


1 commento:

Occhi blu ha detto...

E' per questo che hai rifiutato ...?