Lo scrittore scrive, perché soffrendo (o vivendo il privilegio) di una forma di ipersensibilità esistenziale, trova nelle sue frasi l'unica possibilità di valicare distanze sovrumane; ogni persona conosciuta è infatti una inarrivabile vetta innevata, oppure un abisso profondo gravato da migliaia di atmosfere: solo la scrittura offre l'ossigeno necessario, o il batiscafo adatto, per spingersi sino a là...
L’IA “sciacqua i panni in Arno”. Il ruolo della traduzione
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Che impatto ha l’intelligenza artificiale sulla lingua italiana e sulla
traduzione? Se ne discute il 24 febbraio in un convegno con diretta
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1 giorno fa
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