Lo scrittore può prendere la parola e abitarci dentro per anni; non chiede mai indietro la parola data, perché quella appartiene ormai al lettore; é uomo di parola, perché le sillabe gli sbucano fuori dalle tasche, dal colletto e dai polsini; ha sempre la parola sulla punta della lingua, essendo lui un buongustaio raffinato; ti prende sempre in parola, perché le sue frasi sono un veicolo gentile sul quale ti fa salire per viaggiare in ogni dove; a chi lo rimprovera dicendogli "fatti e non parole", lui risponde "va beh, tu intanto fatti!"; di parole, fa spesso giochi, per il gusto alchemico di trasformare il vile metallo dell'inconsistenza, nell'oro dell'impalpabilità; e quando non gli viene la parola, non si preoccupa a spingere oltremodo, perché tanto la farà domani mattina (la parola)...
USA: zar dei confini e ignoranza dei media
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Inevitabile che nei media italiani la locuzione border czar venisse
tradotta letteralmente, senza alcuna riflessione sulla sua interpretazione,
perché non ...
2 giorni fa
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