Quando non trova più senso alcuno nel mondo, lo scrittore si mette a scrivere, oppure apre un libro scritto molto tempo prima del suo tempo, da uno scrittore molto più grande di lui; allora, dopo qualche riga o pagina, d'un tratto si ritrova immerso laddove qualsiasi tipo di senso non può prescindere mai da una qualche forma di non-senso; poi posa la penna, o chiude il libro, con un sapore di vivida rigenerazione sotto al palato, e un lieve "retrogusto di cielo" sulla lingua, pensando a quanti si ostinano ancora a non abbandonarsi a tutti i colori del vero...
L’IA “sciacqua i panni in Arno”. Il ruolo della traduzione
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Che impatto ha l’intelligenza artificiale sulla lingua italiana e sulla
traduzione? Se ne discute il 24 febbraio in un convegno con diretta
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1 giorno fa
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