"Un pensiero al giorno"
42 - "Le nutrie siamo noi"
Più conosco le nutrie e il mondo, e più le nutrie mi sembrano uno specchio incredibilmente fedele del mondo.
Il punto sta proprio nel verbo "conoscere" e le nutrie ce lo insegnano bene. In generale, prima di tutto ci si preoccupa di dettare soluzioni, sfornare ricette, impartire consigli, profilare diagnosi della situazione. Solo in un secondo momento (ma molto secondario), si pensa che magari, forse, era il caso di conoscere un po' meglio, prima, il contesto in questione.
La nutria (senza averlo mai voluto s'intende) simboleggia esattamente l'ignoto da cui proteggersi a botte di pregiudizi. Un solo esempio clamoroso: in mezza Italia, dov'è presente questo animaletto suo malgrado invasivo, si tende ad adottare la soluzione più "pregiudiziale" di tutte: lo sterminio a colpi di fucile. Ironia della sorte, diverse ricerche hanno dimostrato che questo sistema non solo è inefficace, ma per di più incrementa indirettamente la prolificità delle varie colonie.
Se una delle piccole comunità in cui le nutrie sono distribuite, viene infatti parzialmente decimata con mezzi drastici, in primo luogo essa, per un aumento di diffidenza, si ritirerà in rifugi molto più difficili da raggiungere. Come seconda conseguenza, le femmine incrementeranno il loro ritmo nel figliare, per un meccanismo di compensazione naturale messo in atto come specie. Risultato: in tante zone le fucilate hanno fatto lievitare il problema.
Quante volte vediamo applicato un meccanismo simile, in tante altre situazioni di attualità? Quante volte si sentono invocare azioni senza mezzi termini, ma anche prive di un minimo di valutazione preventiva? Direi una marea di volte.
Altra cosa che stupisce: la nutria è una bestiola relativamente buona, mansueta, nel limite del possibile persino affettuosa. Quello che cerca di fare è solamente vivere. Facendolo in un ambiente che non è il suo, per forza di cose si trova in vari modi a entrare in collisione con tale ambiente. Eppure, le vengono addossate responsabilità riguardo anche un sacco di guai per i quali non c'entra proprio nulla. Non vi ricorda qualcosa pure tutta questa circostanza?
Ma il fatto più degno di nota è che la nutria rappresenta una sorta di filosofica cartina al tornasole dell'esistenza. Coi suoi dentoni e lo sguardo un po' stralunato ci ricorda quanto surreale sia diventata per tanti aspetti la nostra complessa situazione. Ci invita a riflettere sulle distorsioni provocate dal mancato ascolto della realtà.
Insomma, più conosco le nutrie e più mi stanno simpatiche. La nutria è un piccolo eroe etologico, che parte subito da perdente, ma non per questo viene meno alla propria dignità. La nutria voleva solo starsene nelle sue belle praterie del Sudamerica, farsi placide nuotate nei canali e tirare su bravi piccoli di nutria coscienziosi sguazzatori a loro volta. Ma "quel gran genio del suo amico", l'uomo, "con le mani sporche d'olio", si crede sempre un gran furbone.
Le mie nutrie fanno spesso cose bizzarre e sceme, perché si rendono conto che spesso quella è l'unica reazione possibile a tante assurdità. In questo modo, loro credono che la poesia potrebbe anche salvarci.
E io non ho certo un'autorità morale tanto superiore a una nutria, per arrogarmi il diritto di darle torto.
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