domenica 15 maggio 2016

"Un pensiero al giorno" 50 - "Non è una piccola muffa"

"Un pensiero al giorno"

50 - "Non è una piccola muffa"

Oggi non avevo un pensiero degno di nota da raccontarvi. Scrivo allora solo una cosa semplice, riguardo a una parola che per me ha un suono adorabile: muffola. Mi mette allegria e fa tenerezza nello stesso tempo: muffola, muffola, e poi muffola!

L'oggetto stesso che nomina mi sta simpatico. Ho sempre preferito la muffola al guanto tradizionale, sia per comodità, ma anche perché ti fa un po' le mani da cartone animato.

È divertente anche la sua etimologia, benché non certa al cento per cento. Uno dei suoi antenati linguistici pare sia "moffula", che era un manicotto di pelliccia in cui infilare le mani (siamo "dalle parti" del medioevo, Carlo Magno e compagnia). Ha parenti linguistici anche in Germania, "muftel", e in Olanda, "moffel". Il gran nonno etimologico potrebbe però essere il latino "manupola" (o "manipola") che sta grosso modo per "coprimani".

Ho poi scoperto, anche se il collegamento credo sia solo sonoro, che in siciliano esiste la parola "muffoletta" o "muffuletta", a indicare un tipo di pagnotta tonda e soffice.

Allora muffola. E moffula, moffel, muftel, muffoletta: sono tutte parole dense di una sonorità molto delicata, morbida, pellicciosa.

A mio avviso, vezzeggiativi ideali da spendere nei momenti di intimità e affetto condivisi con la propria amata.

"...muffoletta adorata!...moffel del mio cuore!...sei la mia muffola bella!..."
"...sì, sì, sì...sono la tua moffula, dimmelo ancora...".

Insomma, "l'appellar muffoleggiando" è una tecnica che consiglio a tutti gli aspiranti "latin lover". A occhio e croce, dovrebbe funzionare. Salvo alcuni casi critici, che vi devono subito mettere in allerta. Ad esempio, se in risposta lei vi dovesse chiamare "muflone"...che non è precisamente una muffola al maschile...


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