"Un pensiero al giorno"
46 - "Deep in space"
Oggi solo due parole riguardo a un'immagine, osservata in alcune sue varianti. Si tratta di una rara ripresa della faccia oscura del pianeta Abatjour. Qui la misteriosa superficie è colta in una singolare fase di allineamento con l'asteroide Altéra BED-21.
Questa particolare congiunzione astrale è ritenuta tradizionalmente propizia alle buone sorti degli amanti. Favorisce inoltre i pigri e i lettori incalliti. Abatjour è il pianeta di riferimento per i tipi di indole riflessiva e propensi a una forma di serenità crepuscolare.
Abatjour, un po' come Saturno, presenta una particolarità che lo contraddistingue fin dalla più remota visione telescopica. Fra i corpi celesti, è infatti l'unico non completamente libero di orbitare nello spazio. Una propaggine flessibile lo tiene ancorato, di modo che la sua massa può spostarsi solo in base al capriccio di una grande forza interplanetaria scoperta dai fisici solo di recente: il gradiente universale di sonnolenza.
Inoltre, quando questa forza raggiunge un valore di settemila giga-ronfi, ottenuti da una cospicua sommatoria di sbadigli cosmici, la luce su Abatjour si spegne.
Intorno ad Abatjour, si sono create nel tempo misteriose leggende. C'è chi è convinto che quando finalmente l'ombroso pianeta rivolgerà la sua faccia luminosa verso l'umanità, per quest'ultima si inaugurerà un'epocale rivolgimento storico, con l'avvento dell'era dell'Asocialismo reale.
Ma fino a quel giorno, potremo accontentarci di vedere Abatjour spengersi con regolare intervallata cadenza, per continuare a goderci qualche sogno.
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