"Un pensiero al giorno"
13 - "Hasta la monoto-noia siempre"
La ricchezza e la noia sembrano ricalcare lo stesso comportamento fisico del calore: vanno sempre in alto.
Mi è venuta in mente questa cosa, riflettendo su quanto succede in alcuni sport. Più diventa una questione di soldi, e più i campioni, i migliori tecnici, il peso del prestigio sportivo (che si traduce anche in potere decisionale) si vanno a concentrare nella cerchia di pochissime squadre, con la conseguenza di vedere vincere sempre gli stessi. Le singole gare magari rimangono di volta in volta anche avvincenti (è questo forse che salva sempre capra e cavoli), ma alla fine la vittoria arride ai soliti noti...e sai che divertimento...
Non succede solo nello sport. Il denaro oltremodo concentrato porta alla creazione di ambienti esclusivi, quasi perfetti da tanto risultano intrisi di atmosfere da sogno. Così perfetti, che alla lunga anch'essi sono flagellati dalla prevedibilità, dalla scarsa possibilità di sorpresa: tutti fattori quasi matematicamente forieri di noia. In tali ambienti girano sempre le stesse facce, si finisce per parlare degli stessi argomenti, si fanno un po' sempre le medesime cose, con un ristagno conseguente di tedio rincarato.
La scalata all'arricchimento estremo e spudorato cagiona forme ribaltate di ghettizzazione. Il privilegio a oltranza, senza termine di paragone, mi deprime l'abbientone.
Ecco allora che mi domandavo: hai visto mai che dove nulla hanno potuto la rivoluzione, la dittatura del proletariato, le utopie sociali di ogni sperimentale risma, riuscirà invece a qualcosa la noia?
Hai visto mai che gli adusati paradisi fiscali si tramutino in baudelairiani paradisi artificiali, per l'overdose di "tedium vitae" patita dallo stra-nababbo iper danaroso?
Lo sfinimento da eccesso di barbosità avrà così la meglio. Scene d'isterismo collettivo deflagreranno nei quartieri super-extra-VIP:
"...Il mio Volex!...Il mio Volex pev un divevsivo!...".
"...affanculo 'sto caviale del cazzo! Presto, a me 'na badilata di gorgonzola gocciolante!!!...".
"...Cova??? Un detevsivo?..."
"...puve quello!..."...
E via di questo tono, sino al giorno in cui potremo finalmente tifare per l'Atletico Scornarolo che si gioca la finale di Champions League contro lo Sborussia Smughenfüld, mentre Guidugo Scarburati passerà trionfalmente sotto la bandiera a scacchi del gran premio di Montecarlo, al volante della sua potente Flatus turbo-depressa.
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