Nello scrivere una frase, talvolta lo scrittore si commuove: assapora i piccoli, impercettibili, movimenti fatti dalla sua lingua nel pronunciare tacitamente le parole calanti in lento sciabordio sulla pagina; e immagina come quei sillabici guizzi, si rifletteranno uguali sulla lingua del lettore, nella traslazione di un lunga risonanza ritmica, ultra-fisica, extra-spazio-temporale, posta oltre qualsiasi specificazione biografica, biologica e di identità...
USA: zar dei confini e ignoranza dei media
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Inevitabile che nei media italiani la locuzione border czar venisse
tradotta letteralmente, senza alcuna riflessione sulla sua interpretazione,
perché non ...
3 giorni fa
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