venerdì 29 aprile 2016

Le muse di Kika van per pensieri: Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867)


Le muse di Kika vanno oggi per pensieri con un grandissimo autore: Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban, 29 agosto 1780 - Parigi, 14 gennaio 1867). L’opera scelta da Kika è il “Ritratto di madame Moitessier” del 1856. Anche se la notizia non ha certo quella gran importanza, adoro l’opera di Ingres che rimane uno fra i miei artisti preferiti di sempre.

Su Ingres ci sarebbe da scrivere un volume intero, forse senza riuscire a dire la metà delle cose. Mi limito dunque ad alcune considerazioni sul dipinto di oggi, nel quale a mio avviso sono contenute in maniera evidente certe caratteristiche della poetica di Ingres che ne fanno uno dei più importanti artisti del XIX secolo. Considero Ingres non solo un fondamentale precursore di tutti gli sviluppi successivi dell’arte moderna, ma addirittura, per dirla con un’immagine colorita, come colui che innescò la miccia per la deflagrazione modernista in arrivo. Il tratto fondamentale dell’estetica di Ingres lo possiamo infatti cogliere nella sua volontà di “far esplodere le forme” (tanto per rimanere nella metafora). Questo aspetto si coglie molto bene anche nel ritratto della signora Moitessier. La “volumetria” reale del corpo della donna, pur rappresentata con modi molto eleganti e fascinosi, sembra diventare quasi un “pretesto”. Quello che interessa davvero al pittore e far parlare le forme esprimendo attraverso di esse il proprio linguaggio poetico, anche a costo di piegarne il senso realistico e di disarticolarne la coerenza (emblematica in questo senso è la mano che regge il capo della donna, con quelle dita che nella loro estrema libertà formale vanno assumendo quasi la parvenza di radici di un tronco d’albero). Siamo ancora lontani dagli sviluppi successivi che gradualmente porteranno a Cezanne, poi a Picasso, all’arte non figurativa, concettuale, informale e così via, ma Ingres segna, fra i primi, un importante passo iniziale in quella direzione.

In particolare, il quadro in questione presenta un altro elemento compositivo di straordinaria forza anticipatrice. Mi riferisco allo “stratagemma visivo” innescato attraverso l’immagine riflessa alle spalle del soggetto. Ingres riesce in questo modo a presentarci sia il fronte che il profilo della persona, evocando nell’osservatore quell’estraniante ma familiare effetto, sperimentato molto probabilmente da ciascuno la prima volta che ci si è osservati di profilo, con l’aiuto appunto di uno specchio. Di sicuro inconsciamente, di sicuro in forma ancora molto larvata, in ogni caso, con questa scelta compositiva, il pittore sembra fare già propri i primi barlumi concettuali che saranno poi alla base della ricerca cubista picassiana, giocando nel contempo con l’idea delle mille sfaccettature dell’identità individuale (e qui viene alla mente ad esempio tutta la tematica pirandelliana). Spaziando oltre con la suggestione (ma qui cito la similitudine come pura curiosità: forse cercare un’effettiva corrispondenza è in questo caso davvero eccessivo) la figura della madame Moitessier di Ingres, per “affinità volumetrica” mi ricorda molto da vicino quella delle “Due donne che corrono sulla spiaggia”, dipinte da Picasso nel 1922, quando la sua ricerca era andata ormai addirittura oltre la fase cubista.
“Due donne che corrono sulla spiaggia” - Pablo Picasso (1922)

Per l’indagine fisiognomica, ho trovato tre volti famosi dei nostri giorni, che forse presi uno per volta non rendono molto l’affinità, ma immaginati in qualche modo fusi insieme, contribuiscono a creare una certa somiglianza.
Sono tutti e tre personaggi famosissimi. Ecco la prima donna di oggi:


Quasi vi faccio un torto se ve lo spiego, ma si tratta della bellissima Claudia Cardinale.

Questo è il secondo volto:


Anche qui non ci sarebbe bisogno di dire altro, perché il suo viso è altrettanto famoso della sua voce: si tratta infatti della cantante inglese Adele.

E concludiamo sempre con una cantante attrice, più famosa qualche anno fa:


Qui abbiamo naturalmente la poliedrica Cher.

E ora, come di consueto, Kika ci aspetta sul suo blog per rivelarci con quali magie modaiole ha reinterpretato in chiave moderna l’abbigliamento di madame Moitissier.

3 commenti:

Kika ha detto...

Sono contenta di aver messo sul piatto uno dei tuoi artisti preferiti :)
Grande intuizione quella di vedere nel suo stile - e nell'opera in particolare - un'anticipazione di Picasso! I volumi, il gioco della "sfaccettatura"... ci hai proprio visto giusto! Per me che non ho mai avuto preferenze particolari per questo pittore è una luce nuova e interessante gettata su di lui. D'altronde la storia dell'arte, sappiamo bene, è un flusso continuo dove un fatto influenza l'altro... dagli affreschi di Ercolano fino all'astrattismo :)

Kika ha detto...

Ah, che bella la canzone di Adele! È la mia preferita tra le sue! Stavolta hai rintracciato un bel mix, nessuna da sola è madame Moitessier ma se si mettessero tutte insieme nel frullatore virtuale di cui parlo nel mio post... verrebbe fuori proprio lei! :)

Gillipixel ha detto...

@->Kika: grazie Kika :-) è stato proprio bello affrontare Ingres...ho cercato di esporre in maniera razionale i motivi per cui lo apprezzo tanto, ma in realtà, il vero motivo profondo non lo saprei dire :-) e credo che in generale, sia giusto così...certo, è sempre importante un tipo di analisi il più "oggettiva" possibile delle opere...ma alla fine, quello che ci fa scattare l'empatia è sempre una molla misteriosa, ella quale non sappiamo rendere conto :-)

Anche trovare le somiglianze è stato divertente :-) come capita spesso con questi grandi ritrattisti, questo gioco è anche un modo di capire quanto enigma riuscivano a porre nei lineamenti ritratti :-) Adele non la conosco più di tanto, alcune canzoni le trovo molto belle, e sicuramente questa è una :-) l'ho vista anche ospite da Fazio e l'ho trovata simpaticissima :-)

Bacini sfaccettati :-)